Sumario: | "Questo volume, che dunque vuole ricordare l’arrivo di Bramante a Roma – città alla quale il Maestro, maturato dal confronto quotidiano con la magnificenza delle fabbriche antiche (per le quali “solitario e cogitativo se n’andava”), dette in volto nuovo – si è configurato come una sorta di opera monografica. Infatti i testi che vi sono presenti, ordinati per quanto possibile cronologicamente, in base ai soggetti trattati, studiati con gli strumenti propri a differenti discipline, riguardano gran parte dell’attività del grande architetto e teorico dell’architettura, pittura, pittore e “prospettivo”.Significativamente introdotta da un saggio di Arnaldo Bruschi sulla personalità artistica e umana di Donato Bramante, la raccolta si conclude con uno scritto di Vincenzo Fontana che allarga l’obiettivo per abbracciare i riflessi veneziani della nuova architettura bramantesca.Tra i due estremi Filippo Camerota, Richard Schofield, Daniela del Pesco, Carlo Pedretti, Simonetta Valtieri, Fausto Testa, Hubertus Günther, Christof Thoenes, Enzo Bentivoglio, Marina Döring e chi scrive si occupano di momenti nodali e, in parte, ancora problematici, dell’attività dell’architetto dalla formazione urbinate agli esiti lombardi e romani" Editor
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