La visione di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha pronunciato recentemente due discorsi importanti e programmatici, mostrando la sua visione del mondo. Davanti ai vescovi francesi ha cercato di esprimere la sua idea della laicità francese e del posto che essa può accordare alle religioni, in particolare a...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Rastoin, Marc, 1967- (-)
Formato: Artículo
Idioma:Castellano
Ver en Red de Bibliotecas de la Archidiócesis de Granada:https://catalogo.redbagranada.es/cgi-bin/koha/opac-detail.pl?biblionumber=492285
Descripción
Sumario:Il presidente francese Emmanuel Macron ha pronunciato recentemente due discorsi importanti e programmatici, mostrando la sua visione del mondo. Davanti ai vescovi francesi ha cercato di esprimere la sua idea della laicità francese e del posto che essa può accordare alle religioni, in particolare alla Chiesa cattolica. Il contesto di questo evento è importante. Innanzitutto, per i partiti francesi di sinistra, l’idea stessa di un tale discorso è inaccettabile, e le reazioni sono state molto vivaci. In secondo luogo, la Francia viene dal quinquennato di Hollande (2012-17), caratterizzato da grandi manifestazioni popolari in opposizione ai matrimoni gay (2013), sostanzialmente animate da militanti cattolici, che hanno segnato l’opinione pubblica. Nell’intervento di Macron, emergono la nota sulla «tentazione ricorrente di strumentalizzare politicamente i cattolici» e le due questioni principali al centro del dibattito tra società francese e Chiesa: migranti e bioetica. Importante una sua sottolineatura sulla laicità che non ha «la funzione di negare la dimensione spirituale in nome di quella temporale». Inoltre egli ha affermato di non voler essere «né l’inventore né il promotore di una religione di Stato che sostituisca la trascendenza divina con un credo repubblicano». Il presidente ha anche proposto un’interessante definizione della Chiesa: non mera «custode dei buoni costumi», ma «fonte di incertezza che percorre tutta la vita e che fa del dialogo, dell’interrogarsi e della ricerca il fulcro stesso del significato, anche per chi non crede». A questa Chiesa «scomoda», Macron chiede di condividere con la società il dono della libertà di parola e di quella spirituale. Nel discorso al Congresso degli Stati Uniti, il presidente francese ha presentato la sua concezione delle relazioni internazionali, in particolare riaffermando con forza l’attaccamento della Francia al multilateralismo e alla collaborazione. Sebbene sia alleata degli Usa, infatti la Francia ha una propria posizione, specialmente sulle questioni del cambiamento climatico e del Medio Oriente. Riguardo alla Russia, Macron ha affermato di non condividere il fascino per Putin di tanti politici occidentali; e ha sottolineato che la dimensione europea e il partenariato con la Germania restano al centro del suo progetto. Questi due discorsi, pur di natura diversa, hanno dei punti in comune. Elevandosi sui dibattiti del momento, essi hanno una grande ambizione: enunciano princìpi e propongono prospettive interessanti per il nostro mondo. Le affermazioni sono forti, e il Presidente avrà bisogno di intermediari – e di risultati – sia sul piano nazionale sia su quello internazionale perché le sue buone intenzioni non si infrangano sugli scogli acuminati di una realtà difficile.