Contrastare il bullismo

La complessità del fenomeno del bullismo è legata alla molteplicità di aspetti che lo caratterizzano, a livello individuale, sociale, affettivo, psicologico, legislativo ed educativo. Come fronteggiarlo in maniera efficace? Tale compito implica alcune priorità indispensabili: l’intervento delle isti...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Cucci, Giovanni (-)
Formato: Artículo
Idioma:Italiano
Ver en Red de Bibliotecas de la Archidiócesis de Granada:https://catalogo.redbagranada.es/cgi-bin/koha/opac-detail.pl?biblionumber=490942
Descripción
Sumario:La complessità del fenomeno del bullismo è legata alla molteplicità di aspetti che lo caratterizzano, a livello individuale, sociale, affettivo, psicologico, legislativo ed educativo. Come fronteggiarlo in maniera efficace? Tale compito implica alcune priorità indispensabili: l’intervento delle istituzioni, la ritrovata alleanza scuola/famiglia, modalità sane e costruttive di espressione dell’aggressività e l’educazione al digitale. Compiti che coinvolgono persone di tutte le età, anche se a livelli differenti. In ambito scolastico, ad esempio, proposte specifiche sono state attuate con buoni risultati negli Usa, soprattutto in seguito alla strage avvenuta nel 1999 nel liceo di Columbine. Una di esse è opera dello psicologo Elliot Aronson, ed è chiamata «il metodo puzzle». La classe viene divisa in gruppi composti da 4/5 studenti, di appartenenza e abilità differenti, che devono svolgere un compito a pezzi (puzzle). Ogni appartenente viene valutato su tutti i «pezzi» del compito da svolgere, non solo sul proprio. È un gioco di squadra, dove si può vincere soltanto insieme. Le famiglie dei bulli non sono caratterizzate necessariamente da una situazione di esplicita violenza, ma dalla mancanza di un affetto adeguato, cioè della capacità empatica del genitore di notare ciò di cui i figli necessitano per la loro età. I ricercatori rilevano in particolare l’importanza fondamentale del padre circa il riconoscimento e il controllo dell’aggressività. Scuola e famiglia sono certamente importanti, ma non bastano per contrastare il fenomeno del bullismo, le cui radici affondano spesso nel degrado sociale e ambientale. Se il problema risiede in una famiglia disfunzionale, essa non potrà dare ciò che non ha. Qui si inserisce il ruolo delle istituzioni, incluso quello legislativo, sebbene il mero ambito giuridico e penale ovviamente non sia sufficiente. È indispensabile una sensibilizzazione educativa. In tutte le epoche storiche, le varie culture hanno elaborato precisi percorsi per affrontare e gestire l’aggressività. Questo era il significato dei «riti di passaggio» o di iniziazione. Di queste iniziazioni non è rimasto quasi nulla nelle odierne società occidentali. Quando vengono disattesi, i riti di iniziazione non scompaiono ma impazziscono, dando origine alle derive del «branco». Se il bullismo non viene contrastato, mostrandone apertamente l’inaccettabilità, esso finisce per essere considerato la modalità ordinaria di comportamento e di relazione. Ma soprattutto si manda il messaggio che la violenza è l’unica maniera di farsi valere nella vita: un messaggio che continuerà a influire nel corso dell’età adulta. La posta in gioco è il futuro della nostra società.