La costruzione di un'italia migliore prolusione del card.Bassetti al Consiglio permanente dell Cei

Il 25 settembre il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Gualtiero Bassetti, ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei con il suo primo discorso. L’intervento ha avuto un tono improntato a sobrietà e concisione, mentre la sua densità ha mostrato alcune priorità r...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Salvini, Gianpaolo, 1936- (-)
Formato: Artículo
Idioma:Italiano
Ver en Red de Bibliotecas de la Archidiócesis de Granada:https://catalogo.redbagranada.es/cgi-bin/koha/opac-detail.pl?biblionumber=490657
Descripción
Sumario:Il 25 settembre il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Gualtiero Bassetti, ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei con il suo primo discorso. L’intervento ha avuto un tono improntato a sobrietà e concisione, mentre la sua densità ha mostrato alcune priorità ritenute essenziali per la Chiesa italiana di oggi. Sorprende la capacità di sintesi rivelata dalla «prolusione», come sinora si usava dire. Senza nascondere i problemi del Paese, il cardinale ha voluto dare al suo discorso un tono propositivo e costruttivo, ma anche realistico, ponendosi, già nel taglio adottato, in sintonia con la linea di papa Francesco. Non è difficile infatti riconoscere nel suo testo molte assonanze con quanto il Papa va ricordando in molte occasioni. Tra le linee guida del discorso c’è il tema dell’unità, impostata sul dialogo e sulla collegialità, che occorre ritrovare anche nella Chiesa italiana, dove alle volte prevale l’individualismo. Ciascuno deve fare la sua parte. Poi, si coglie la traccia della vicinanza ai poveri di ogni tipo, cui sono dedicate ampie sezioni del discorso, che menziona, tra le cose che stanno a cuore alla Chiesa, la «cultura della carità», che è la cultura dell’incontro e della vita, contrapposta alla cultura della paura, dello scarto e della divisione. Effettivamente, ancora oggi la povertà è uno scandalo da nascondere e occultare. Andare verso i poveri fa parte invece della missione evangelica ed essenziale della Chiesa. Il cardinale ha infine elencato alcuni ambiti particolarmente sensibili e nevralgici, come il lavoro, i giovani, la famiglia e quello delle migrazioni, che tanto agita anche il nostro Paese, creando paure e xenofobia. Tutti questi spunti hanno chiaramente un unico filo conduttore, che è la costruzione di un’Italia migliore, meno litigiosa e più vicina ai motivi ispiratori di persone come La Pira, mons. Bartoletti e don Mazzolari, tutti citati nel discorso. A questo impegno di far entrare nella politica la cultura del bene comune deve ovviamente contribuire l’azione dei cattolici, guidati soprattutto dall’ispirazione evangelica, senza dividere i cattolici tra «cattolici della morale» e «cattolici del sociale».