Sumario: | Le Chiese cristiane in tutto il mondo hanno preso coscienza del fatto che il XXI secolo è veramente il «secolo dell’Asia», considerata la vitalità e l’inventiva manifestate dalle comunità cristiane asiatiche. I teologi asiatici hanno cercato di sintetizzare la natura delle esperienze vissute dal loro popolo in una «teologia dell’armonia», opera per la quale hanno avuto un ruolo fondamentale i teologi cattolici collegati attraverso gli incontri organizzati dalla Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (Fabc).
La Fabc ha fortemente condiviso l’impostazione dialogica della Nostra aetate, stabilendo che «il dialogo è il modo di fare missione in Asia». Si fa riferimento a un triplice dialogo: con i poveri dell’Asia (liberazione integrale e opzione per i poveri), con le loro culture (inculturazione) e con le loro tradizioni religiose e filosofiche (dialogo interreligioso). Sebbene la presenza cristiana in Asia sia iniziata ben prima del XVI secolo, periodo in cui il cristianesimo, modellato sulla tradizione europea, incontrò in particolare le civiltà del Giappone, della Cina e della Corea, l’utilizzo esplicito di risorse e intuizioni locali per fare teologia è recente. Particolarmente significativo è l’effetto del radicamento linguistico e culturale del cristianesimo nel contesto asiatico. Significa fare i conti con la visione del mondo inclusa nelle parole, nei concetti e nelle strutture linguistiche. Occorre notare che, pur avendo avuto un’ampia diffusione, il tema dell’armonia non è sufficiente per cogliere la diversità e le sfumature delle teologie asiatiche. D’altra parte, gran parte di coloro che propongono la teologia dell’armonia è pienamente consapevole delle potenziali insidie che il termine comporta. Ciò nonostante appare un approccio teologico particolarmente significativo, tenendo presente la situazione storica, culturale e sociale del cristianesimo in Asia: «un oceano di contrasti», unificati tuttavia dal flusso aggregante dello spazio e dell’ethos asiatici. Più di qualsiasi argomento specifico, è «l’ottimismo del cuore» che dovremmo considerare come la base degli attuali sforzi teologici asiatici. Mentre esplora le relazioni di tutti gli esseri viventi, la teologia dell’armonia riafferma che l’umanità è «capace di Dio», fintanto che sperimentiamo e alimentiamo la solidarietà organica che ci riunisce in un tutt’uno. La ricerca asiatica dell’armonia, proprio perché è dia-logica, ispirata sia alla lettura ecclesiale delle Scritture sia alle vive tradizioni del continente, è anche veramente theo-logica: essa si sviluppa come una continua scoperta – che emerge nel silenzio e nella condivisione, espressa attraverso discorsi narrativi, simbolici e concettuali – dell’inesauribile novità di Dio.
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