Sumario: | Le figure di Pavel Florenskij e Romano Guardini si stagliano con forza tra le più grandi e limpide del panorama filosofico e teologico del Novecento, conservando ancora intatta la propria capacità comunicativa per l’uomo contemporaneo e i suoi problemi. Partendo dalle numerose affinità e consonanze tra le rispettive visioni del mondo, questo lavoro tenta di dar voce al loro possibile incontro e confronto teoretico. Utilizzando l’idea di polarità antinomica come chiave ermeneutica di particolare efficacia, ne vengono sviluppate innanzitutto le conseguenze di ordine gnoseologico e ontologico. Lo sguardo si allarga poi all’analisi di diverse tematiche che spaziano da questioni di respiro teologico a problemi di filosofia della religione, dell’arte e del linguaggio, fino al giudizio sull’evoluzione della cultura occidentale e ai più pressanti quesiti posti dall’imporsi della tecnica, per trovare infine la massima convergenza in una rinnovata consapevolezza della struttura antropologica e della sua profondità spirituale --
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